venerdì 19 ottobre 2012

Ancora funghi in vivaio!

Ho trovato, raccolto i chiodini (Armillaria mellea) su ogni tipo di pianta, compreso rose, spiree sambuchi...
Mi hanno ucciso un sacco di piante grandi, come una sequoia di 40 anni, forse un taxodium, tanto che noi, giardinieri, quando ci chiamano per la morte di una pianta, se non troviamo una causa sentenziamo: armillaria.

Armillaria mellea su paeonia lactiflora
Non avevo mai trovato un ceppo di armillaria su di una peonia erbacea, non legnosa!

8 commenti:

Marta ha detto...

Ma sono le armillarie che uccidono le piante o semplicemente nascono sulle piante morte? io, su piante come vecchie rose o alberi da frutto ormai "andati", di solito trovo dei licheni (se sono licheni).

PattyLoc ha detto...

Non conoscevo il lato oscuro dei chiodini...ma quindi, Renato, se troviamo le armillarie ai piedi di piante che vogliamo proteggere, dobbiamo fare qualcosa oltre a raccoglierli?

Renato Ronco ha detto...

Le armillarie possono creare problemi enormi nei nostri giardini e frutteti.
Sono funghi parassiti, con una debole componente saprofita. Non sono simbionti.
Simbionti sono quelli che vivono in qualche modo in stretto contatto con altri vegetali, generalmente con reciproco vantaggio. Sono molto difficili da “coltivare”, vedi tartufi e porcini.
I funghi saprofiti sono quelli che vivono a spese di sostanze organiche morte, facili da coltivare, come i prataiolo, parente stretto del più conosciuto champignon, e le orecchie di asino (pleurotus).
I parassiti sono quelli che vivono a scapito di altri esseri viventi, provocando un grave danno a questi ultimi.
I chiodini appartengono a questo ultimo gruppo, si sviluppano su piante vive, generalmente indebolite per qualche altra causa, dopo averne provocato la morte possono ancora vivere, sviluppando i loro corpi fruttiferi (quello che noi vediamo), per un paio di anni. Tipico è il classico ceppo di un albero vivo tagliato che produce grandi quantità di chiodini i primi due anni per poi gradualmente esaurirsi, con la morte delle radici più profonde.
Non c’è modo di difendersi da questi funghi; piccoli risultati si sono avuti in laboratorio impiegando prodotti a base di benomyl (oggi fuori commercio), ma sul campo non si riscontrano risultati, anche perché, va ricordato, che i funghi che noi vediamo sono una minima parte dell’organismo, costituito da ife fungine infiltrate in profondità nei tessuti legnosi. Le armillare poi possono produrre, per svilupparsi in ambienti ostili, rizomorfe e sclerozi.
Scusate per la “lezione”, forse bastava dire che quando il fungo di è insediato non si può eliminare semplicemente raccogliendo quello che si vede o irrorando con rame. Di solito l'albero è condannato, anche se può sopravvivere per alcuni anni
P.S.
I licheni sono simbiosi tra un'alga e un fungo, generalmente non interferiscono sulle piante che li ospitano.

PattyLoc ha detto...

Grazie tante per questa lezione davvero molto interessante.

lucrezia ha detto...

grazie anche da parte mia ,
un argomento molto interessante e utile .
anche i miei amici e parenti si recano nelle radure o siepi incolte a cercare funghi .essendo questi funghi molto comuni (chiamati chiodini per la loro forma) vengono raccolti in quantitita'.
veramente sono anche piuttosto buoni .. comunque avendo un giardino e un piccolo frutteto non butto gli scarti di questi funghi nelle composta .per il timore che mi muoiano piante .dal momento che la composta va messa ai piedi delle piante .
puo' essere che sia una pratica che non abbia senso? oppure la mia intuizione è giusta?

Renato Ronco ha detto...

In via teorica ha un senso, perché limita la diffusione delle spore; l'innesco peraltro è complesso, non basta la vicinanza di un albero, non nascono come un seme.
Praticamente però le spore sono tante e così volatili che arrivano ovunque, anche a Km. di distanza.
Quelle che hanno micorizzato i miei pini chissà da dove sono venute, non ci sono boschi nelle vicinanze.

Marta ha detto...

Non riesco a leggere il post sulla betulla, vedo solo il titolo, anche se cambio computer. Cos'è successo?

taro ha detto...

@ Marta: ...meglio adesso?