giovedì 31 gennaio 2013

Camelie & camelie

Case&Country febbraio 2012
In questo mese, a seconda dell'andamento stagionale e delle varie esposizioni, finiscono di fiorire le camelie sassanque, autunno-invernali, per cedere il posto alle più diffuse camelie japoniche e a tutta una serie di loro ibridi e cultivar, creati da secoli di passione giardiniera.

Camelia pink funnel, nostra selezione
Quando, nel 2007 ho incontrato il prof. Francisco Barreto Caldas  direttore dell'Orto Botanico di Oporto, dove tuttora ci sono grandi siepi di queste piante, ormai centenarie, scopro che, a suo dire, in Europa i primi semi di camelia sono arrivati nel Portogallo. Ho ancora il rimpianto di non aver avuto il tempo di andare a vedere una pianta di 400 anni di cui mi raccontò la storia.
Camelia chrysantha nitidissima
Le più grandi che ho visto, in Italia, si trovano nel giardino abbandonato dell'ex hotel Eden, sul Lago Maggiore, e hanno le dimensioni di veri alberi.
Sono piante più facili di quanto pensi generalmente la gente. Intanto, non sono delle vere acidofile; preferiscono senz'altro terreni con PH acido, ma prosperano bene in terreni neutri e, diversamente dai rododendri, sopportano pure un po' di alcalinità. L'importante a che abbiano un terreno sufficientemente fresco,  fertile e permeabile.
Damte Invernizzi, camelia centenaria, giardino Eden, Lago Maggiore
Sono anche più resistenti al freddo di quanto si pensi; temperature di -8/10° non provocano danni, purché non persistano troppo a lungo. L'inverno 1999/2000, molto freddo, mi “uccise” 3.000 camelie alte 1,50 metri, ma non fu il freddo ad ucciderle. La temperatura di notte era -10° circa, di giorno non andava oltre i -2/3°. Questa situazione si prolungò per quasi un mese e mezzo e le piante, che erano in vaso, per tutto quel tempo avevano la terra completamente gelata. Sono morte per disidratazione, in quanto il terreno gelato non consentiva alle radici di assorbire quel minimo di acqua che tutte le piante, tanto più se sempreverdi, consumano anche in inverno. Dal dispiacere e… danno, non ho più coltivato camelie, se non per me.
I colori dei fiori, da semplici a doppi, nelle forme più varie, comprendono tutta la gamma dal bianco al rosso, manca il blu, e il giallo è molto raro; conosco solo la C. chrysantha, più sensibile al freddo della japonica.
Camelia Tsaii
I fiori possono essere da semplici a doppi, con passaggi diversi. Anche la forma può essere molto varia; simile a un fiore di peonia, o di rosa, di anemone, con i petali larghi e piatti oppure ad imbuto.
Possono raggiungere dimensioni sorprendenti, io però preferisco le semidoppie a fiore medio. Un gruppo meno conosciuto in Italia è rappresentato dalle camelie dl gruppo 'higo', con fiori medi, semplici, in cui gli stami sono una componente importante.
Franco Ghirardi, membro della Higo Camellia Society, ha dedicato molti anni allo studio e alla ricerca delle Camellie Higo, creando a Besnate (Varese) un giardino giapponese tutto dedicato a questa specie.

6 commenti:

PattyLoc ha detto...

Grazie per questi articoli sempre interessanti che stimolano ad osservare con più attenzione e ad incuriosirci sulle differenti varietà. La camelia Higo ha una storia molto particolare; l'hai coltivata in vivaio?

renatabarillipainter ha detto...

Caspita ! mai avrei pensato ad alberi di Camelia. a Desenzano c'è una casa che ha la recinzione di Camelia di differenti tipi e quando è tempo vado a guardarmele con passione: vedendole in fila si apprezzano ancor di più le differenze delle varietà. Magnifica specie che amo per la sua stupenda semplicità. grazie

Marta ha detto...

Sto cercando la rivista in tutte le edicole, prima o poi riuscirò a scovarla! Questo numero non posso perderlo.

Renato Ronco ha detto...

Marta, non troverai in edicola questo articolo, perché era stato pubblicato nel numero di febbraio 2012.
Ogni tanto metto sul blog un articolo che ho scritto in precedenza su Case&Country, sotto il titolo scrivo la data di pubblicazione.
Nell’ultimo numero che dovresti trovare in edicola parlo delle euphorbie da giardino.

taro ha detto...

Euphorbie da giardino!! Non vedo l'ora di leggerlo.
Per ora la mia nuova euphorbia canariensis continua viva... ormai sono due mesi e mi sa che con la primavera alle porte ormai dovrebbe avercela fatta a mettere radici... incrociamo dita...

signore delle rose ha detto...

Nel mio giardino ho provato a coltivare una camelia quando ancora ero all'inizio della mia esperienza, prima di avvicinarmi alle rose. La prova purtroppo non è andata a buon fine, i continui sbalzi di temperatura durante l'inverno e l'umidità costante che lo accompagna, il bisogno di un terreno discretamente acido mi hanno fatto abbandonare il proposito di impiantare altre camelie. In altri giardini della mia zona ci sono degli ostinati che continuano a coltivare diverse specie di camelie benchè le delusioni siano costanti e cocenti, sono da ammirare ma non da imitare.